L’iniziativa culturale dello Stramurales di Stornara, così come altri progetti artistici e culturali, rappresenta un’importante occasione di visibilità e sviluppo per il territorio pugliese. Tuttavia, è lecito chiedersi se, in una regione che soffre di gravissimi problemi strutturali, sia davvero il momento di destinare fondi pubblici a queste iniziative mentre altre emergenze restano irrisolte. La Regione Puglia, sotto la guida della giunta Emiliano, sembra privilegiare l’effimero e il visibile, ignorando problemi ben più urgenti che affliggono la vita quotidiana dei cittadini.
Quando la cultura viene prima della sicurezza
È chiaro che l’arte e la cultura meritano attenzione e investimenti, ma è altrettanto evidente che esistono delle priorità che non possono essere trascurate. Le strade pugliesi sono ridotte a un colabrodo: buche, avvallamenti e mancanza di segnaletica rappresentano un rischio costante per la sicurezza di chi le percorre. Ogni anno, incidenti e disagi crescono esponenzialmente, eppure si continua a destinare risorse a progetti che, per quanto validi, possono sicuramente attendere.
Prima di finanziare festival culturali, la Regione dovrebbe concentrarsi sulla messa in sicurezza delle strade, garantendo una viabilità decente e salvaguardando l’incolumità di chi viaggia. Anche il disastro ambientale nelle campagne pugliesi, dove si accumulano rifiuti incontrollati e si verificano pratiche agricole scorrette, richiede interventi immediati e massicci. Non possiamo permetterci di ignorare la salute del nostro territorio solo per finanziare progetti artistici che, pur belli e apprezzabili, non risolvono i problemi quotidiani dei cittadini.
Oltre alla questione della sicurezza stradale, c’è l’enorme problema della sanità pugliese. La mancanza di personale medico e infermieristico ha portato a lunghe liste d’attesa per visite e interventi, mettendo a rischio la salute di migliaia di cittadini. Gli ospedali sono sovraccarichi, e chi ha bisogno di cure spesso deve attendere mesi, se non anni, per un appuntamento. È inaccettabile che, in una situazione così critica, la Regione preferisca investire in progetti culturali piuttosto che assumere nuovo personale sanitario e migliorare i servizi medici.
Le vite dei pugliesi sono in pericolo ogni giorno a causa di una sanità che non funziona come dovrebbe, ma la risposta della giunta Emiliano è quella di finanziare progetti di street art e festival rap. Non si tratta di demonizzare la cultura, ma di mettere in chiaro le priorità: prima viene la salute, poi il resto.
Non meno urgente è la questione del degrado ambientale nelle campagne della regione. Le terre, che un tempo erano il cuore produttivo dell’economia agricola pugliese, oggi soffrono per l’abbandono e l’inquinamento. Rifiuti tossici, discariche abusive e uno sfruttamento incontrollato delle risorse naturali stanno distruggendo un patrimonio che dovrebbe essere tutelato con ogni mezzo. Ma anche qui, l’attenzione della Regione sembra essere altrove, impegnata a cercare consenso attraverso progetti mediatici e appariscenti.
La verità è che la giunta Emiliano sta agendo seguendo un’agenda politica dettata più dai prossimi appuntamenti elettorali che dalle reali necessità dei cittadini. Progetti come lo Stramurales, il T.R.U.St., lo Stornara Rap e altre iniziative simili servono principalmente a guadagnare visibilità e consenso politico. Sono iniziative che possono portare voti, ma che non affrontano i problemi strutturali della regione. È facile cavalcare l’onda dell’arte e della cultura, perché questo offre immediatamente un ritorno di immagine, ma risolvere le vere emergenze della Puglia richiede un impegno diverso, più lungo e meno visibile.
La politica dovrebbe concentrarsi sulle priorità: sicurezza stradale, sanità e ambiente. Sono questi i temi su cui la Regione dovrebbe investire massicciamente, e solo dopo aver risolto queste criticità, sarebbe giusto e doveroso destinare risorse a progetti culturali. Ma al momento, questa sembra essere l’ultima preoccupazione della giunta regionale. Il futuro della Puglia non può passare solo attraverso eventi culturali e festival. È essenziale che la politica torni a occuparsi delle vere emergenze del territorio, quelle che toccano la vita quotidiana delle persone: strade sicure, sanità funzionante, ambiente tutelato. La cultura è fondamentale, ma non può essere usata come scusa per coprire l’inefficienza e l’incapacità di risolvere i problemi più gravi.
L’arte può aspettare, la vita dei cittadini no.