(Adnkronos) – Sarebbe stato il caso di Cecilia Sala "il vero motore" della visita lampo, tenuta super segreta, di Giorgia Meloni a Mar-a-Lago per incontrare Donald Trump la notte scorsa. E' quanto apprende l'Adnkronos da fonti informate, secondo cui è stata "l'escalation" delle ultime ore, con l'Iran che ha collegato ufficialmente la detenzione della giornalista a Teheran all'arresto a Malpensa di Mohammed Abedini su richiesta degli Stati Uniti, a spingere per "un'accelerazione" del contatto diretto tra la premier ed il presidente eletto. Di una missione in Florida in effetti si parlava da qualche giorno, una volta emerso che la Meloni non sarebbe andata a Washington per l'insediamento alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio, ma la tempistica è stata poi dettata dagli ultimi sviluppi di quella che il "Wall Street Journal" ha definito la "guerra ombra tra Stati Uniti e Iran in cui è rimasta coinvolta l'Italia". Già nella notte, il New York Times aveva citato una fonte al corrente dell'incontro secondo cui la premier avrebbe "fatto pressioni in modo aggressivo" per parlare della questione. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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